nave di folli questa bagnarola
con vele strappate e funi scarse
chiglia greve a solcar l’onde sparse
in filosofie prive di parola
annaspa in preda ai quattro venti
trangugiando acqua da ogni falla
non si capisce come stia a galla
imbelle a inseguire le correnti
sul ponte di comando d’anarchia
sporte al parapetto affollato
urlano comizi a popolo beato
vecchie palandrane lise d’anemia
tonache color del nero santità
esortano – turpi – chierici infanti
in candor precario a pregar santi
non veggono dei preti le voluttà
in coperta col capo incenerito
genufless’innanzi a tali ceffi
oranti isterici e indefessi
a pregar di quelli il mal’ordito
– del primo dantesco cerchio – umanità
ch’attende in vece altrui perdono
di colpe a cui trovar condono
una volta accomodati nell’aldilà
ladri di mano lesta e ardita
sicari ch’affilan fredde lame
assieme a vecchie laide puttane
s’aggiran loschi tra gente rapita
estasi cieca di moltitudine
che copre l’occhi per non vedere
etica soggiogata da potere
e mazza che li batte sull’incudine
Quest’opera è di proprietà di Sergio Carrivale “senzamaninbicicletta” ed è pubblicata sotto Licenza Creative Commons.